Lubrificazione e sterilizzazione dello strumentario rotante

La manutenzione degli strumenti rotanti è cosa estremamente semplice ma, oggi più che mai, non può e non deve essere presa in considerazione separatamente dal processo di sterilizzazione degli stessi.

Sterilizzazione di uno strumento rotante significa, in pratica, come dev’essere trattato uno strumento prima, durante e dopo l’autoclavatura in un’autoclave, ovviamente, in classe B. 

Personalmente sconsiglio l’immersione di strumenti rotanti in liquidi, fosse anche per la sola disinfezione a freddo.

Consiglio invece che il processo di trattamento manutentivo dello strumentario rotante venga effettuato in linea di sterilizzazione con l’assistente debitamente dotata delle barriere protettive sul DVR dello studio. Prima di essere autoclavato il manipolo dovrà essere:

  1. pulito esternamente per eliminare gli eventuali residui fisiologici che, essiccandosi, creerebbero un effetto barriera sugli eventuali virus e batteri sottostanti.
  2. Controllato visivamente per verificare che gli ugelli degli spray non siano otturati e che il manipolo non sia ammaccato a causa di eventuali cadute accidentali che potrebbero causare danni ai cuscinetti, provocando un’inusuale surriscaldamento del manipolo, oltre che il guasto dello stesso.
  3. Smontato, ove previsto dal produttore per i manipoli da chirurgia, per effettuare un primo efficace lavaggio con acqua distillata che elimini ogni residuo eventuale di soluzione salina. 
  4. Lubrificato in maniera corretta e con la giusta quantità di lubrificante. La lubrificazione, infatti, serve per mantenere puliti i condotti interni oltre che per dare una barriera protettiva a o-ring e guarnizioni. Il lubrificante che si deposita sulle guarnizioni, “friggendo” durante la fase di autoclavatura, protegge le guarnizioni stesse, evitandone la cottura. La lubrificazione può essere effettuata manualmente, con la classica bomboletta spray, che deve essere agitata prima dell’utilizzo per poi essere tenuta orizzontale al piano di lavoro in fase di erogazione del lubrificante, così da ottenere un’ottimale miscelazione dei vari componenti contenuti nella bomboletta stessa. Lo strumento lubrificato, in attesa di essere imbustato, deve essere tenuto con la testa rivolta verso l’alto affinché l’olio sporco possa defluire dalla parte posteriore senza impregnare rotori e ingranaggi dello strumento trattato. La lubrificazione con i moderni sistemi di lubrificazione semiautomatici o automatici risulta più agevole perché gli stessi sono spesso collegati all’aria compressa per la disostruzione dei condotti e sono dotati di un sistema meccanico di rotazione per i contrangoli, garantendo risultati protettivi superiori rispetto ai sistemi manuali. È ovviamente importante che i beccucci in dotazione sul sistema di lubrificazione, sia esso manuale piuttosto che automatico, siano adatti per la turbina o per il contrangolo e che entrambi siano altresì adatti per la marca dello strumento rotante sul quale si sta effettuando la lubrificazione. Non esiste infatti un beccuccio universale per le diverse marche di turbine in commercio.

Infine…

  1. Imbustare gli strumenti, inserirli in autoclave ed estrarli a fine ciclo. Salvo indicazioni contrarie del produttore, non serve lubrificare i manipoli ad autoclavatura avvenuta, perché questa operazione li contaminerebbe nuovamente, visto che non esiste nessun tipo di lubrificante sterile. Oltretutto, i lubrificanti attualmente in commercio, essendo quasi tutti a base sintetica, non subiscono dissociazione molecolare alle temperature di esercizio delle classiche autoclavi in classe B, mantenendo inalterate le proprie caratteristiche.
  2. Far ruotare lo strumento rotante sul riunito per circa trenta secondi e con la fresa inserita affinché defluisca completamente l’eventuale olio residuo. Questa procedura nulla ha a che vedere con il flussaggio di acqua fredda che deve essere effettuato sullo strumento rotante per la procedura anti-legionella, che deve essere comunque effettuato come da procedure previste dal DVR dello studio.

Seguendo le sopra indicate operazioni di controllo e di corretta lubrificazione si allunga la vita allo strumentario dinamico dello studio che, comunque, oltre all’usura da utilizzo subisce anche l’usura da autoclavatura.

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