Il porta aghi è uno strumento che trova impiego nella gestione dell’ago e del filo per sutura e il suo utilizzo adeguato consente di realizzare con un elevato grado di precisione la procedura riducendo la difficoltà operativa.
Esistono vari modelli di porta aghi, che si differenziano per lunghezza, forma e orientamento (ad esempio il Castroviejo, dritto o ricurvo).
La scelta dipende dal settore d’intervento (anteriore o posteriore) e dal tipo di ago del filo di sutura.
Ogni porta aghi è progettato per sostenere determinati tipi di aghi. La corretta relazione tra le dimensioni dell’ago e quelle dello strumento è una competenza chiave per l’ASO nella preparazione del tray chirurgico.
La scelta del porta aghi deve basarsi su vari elementi: tipo di intervento, tecnica chirurgica adottata, materiali selezionati e posizione del sito operatorio.
Pinzette chirurgiche e anatomiche
Le pinzette sono strumenti manuali impiegati in chirurgia orale per afferrare, trattenere o spostare i lembi di tessuto durante la chiusura del sito chirurgico.
Ne esistono di diversi tipi, ciascuno caratterizzato da specifici elementi strutturali, come la lunghezza dei gambi, forma, dimensione ed estremità lavorante, che ne determinano le indicazioni d’uso.
L’estremità lavorante è costituita da due becchi contrapposti che rappresentano la porzione terminale dei gambi e in base alla loro morfologia possiamo distinguere pinzette chirurgiche ed anatomiche:
- Nelle pinzette chirurgiche (come le Adson, Adson 1×2, Adson-Brown), le facce interne presentano rilievi dentellati che si incastrano perfettamente tra loro, garantendo una presa sicura sui tessuti.
- Le pinzette anatomiche, invece, hanno superfici interne piane e solcate trasversalmente: servono per veicolare materiali come garze e tamponi e sono particolarmente adatte per la rimozione dei punti.
Possono essere dritte o angolate (ad esempio le Cushing) e risultano particolarmente adatte per la rimozione dei punti.
Forbici per tessuti e suture
Le forbici sono strumenti manuali impiegati in varie discipline odontoiatriche.
In chirurgia orale vengono utilizzate per modellare lembi, preparare il tessuto periosteo e tagliare i fili di sutura, sia durante l’applicazione che nella rimozione.
Le lame rappresentano la parte attiva dello strumento, e spetta all’ASO il compito di tagliare correttamente il filo, in base alla tecnica di sutura utilizzata:
- le suture riassorbibili vanno tagliate molto corte, per evitare il riassorbimento di materiale inutile;
- le suture non riassorbibili vanno accorciate a lunghezza variabile, secondo la loro tendenza a sciogliere il nodo, affondare nei tessuti o trattenere placca.
La manutenzione e l’affilatura delle forbici è di fondamentale importanza e rientra tra le responsabilità dell’assistente.
Tecniche di sutura in odontoiatria
Le principali tecniche di sutura utilizzate in odontoiatria sono:
- Sutura a punti staccati: la più comune, prevede punti singoli, ciascuno con il proprio nodo. Indicata per piccole ferite, garantisce stabilità e controllo.
- Sutura continua: utilizza un unico filo per chiudere l’intera ferita, con nodo finale. Indicata per lembi estesi.
- Sutura a materassaio orizzontale o verticale: indicata per ferite che richiedono una maggiore tensione sui tessuti profondi; il filo passa sotto la ferita, offrendo una migliore tenuta.
- Sutura continua bloccata (o a materassaio continuo): variante della sutura continua in cui il filo viene bloccato a ogni passaggio, per evitare che si allenti.
La conoscenza di queste tecniche è importante anche per l’Assistente di Studio Odontoiatrico, che deve supportare il clinico in modo consapevole e preparato in ogni fase dell’intervento chirurgico.
L’assistenza è parte integrante ed attiva di qualsiasi intervento, occorre ricordare che un ottimo risultato ed un ottimo clinico è sempre accompagnato da un’ottima assistenza.
Autore: Serena Bartiromo