Il processo di prendersi cura del paziente inizia prima dell’intervento clinico: inizia con il primo contatto con lo studio odontoiatrico, con la telefonata di accoglienza e con i primi contatti di persona. Solo successivamente si concretizza nell’operatività alla poltrona. Ed è proprio in queste fasi iniziali che l’ASO e il personale di segreteria svolgono un ruolo fondamentale, sono il biglietto da visita dello studio perché si rivolgono al paziente con attenzione e premura: un atto di grande responsabilità.
La cura di un paziente
Il prendersi cura di un paziente non è assolutamente un atto temporaneo, confinato in un determinato tempo e spazio definiti, come “occuparsi di qualcosa”. Tuttavia, in un senso più profondo, la “cura” assume un valore più ampio e autentico, legato a una scelta deliberata di dedicarsi a qualcosa o qualcuno con impegno.
Da questa prospettiva, emerge la differenza tra chi si occupa semplicemente di un problema dentale e chi, invece, si dedica alla persona che soffre a causa di quel problema. Non è una distinzione banale: nel primo caso si cura la malattia, nel secondo si cura la sofferenza e il disagio che la malattia provoca, prendendo in considerazione l’impatto che ha sulla vita del paziente.
Il processo di cura
Prendersi cura di un paziente significa porlo al centro del processo di cura. Il paziente è il protagonista del proprio benessere. L’odontoiatra, in questo contesto, diventa una guida che presenta le opzioni terapeutiche, promuovendo un vero consenso informato, dove il paziente partecipa consapevolmente alle decisioni.
Prendersi cura del paziente non significa limitarsi all’aspetto medico, ma implica prendersi cura della persona nella sua interezza, con attenzione, dedizione ed empatia. È un atto che coinvolge sia il corpo che la mente, e chi si occupa del paziente, come l’ASO, contribuisce in modo significativo a questo processo, andando oltre l’aspetto puramente clinico.